DISTRIBUZIONE
Unica specie del genere Polyphaga Brullè presente nella regione mediterranea, a differenza di altre legate prevalentemente al continente asiatico, in Italia è principalmente presente nel meridione e nelle isole maggiori (Failla et al. 1994, Russo & Tropea,1996, Barbagallo et al, 1999). Specie tipica di ambienti caldo umidi, bui e ricchi di sostanze organiche é di facile rinvenimento in grotte, cantine e depositi nelle vicinanze dei quali sono presenti detriti animali e vegetali dei quali si alimenta. Rinvenuta in agglomerati urbani costieri è anche presente in aree dell’entroterra siciliano (Barbagallo et al., 1999), dove ha colonizzato anche ambienti di lavorazione del settore molitorio (Russo & Tropea, 1996) dei quali frequenta generalmente gli ambienti meno antropizzati, dove trovano collocazione i motori e i macchinari.
MORFOLOGIA
Morfologicamente, gli adulti sono facilmente distinguibili nei due sessi. La femmina è di lunghezza da 24 a 28 mm di colore bruno nerastro o marrone chiaro uniforme. Pronoto ornato da peli rossi con bordatura gialla. Torace fortemente convesso. Addome meno convesso del torace. Placca anale con angoli arrotondati, bordo posteriore leggermente obliquo, nettamente incavato al centro. Placca subgenitale larga con la parte mediana doppia rispetto alle parti laterali e molto poco bombata. Zampe corte, pubescenti con armatura simile a quella maschile. Il maschio generalmente presenta delle dimensioni relativamente più ridotte rispetto alla femmina, misurando da 18 a 22 mm. Di colore rosso-bruno nerastro, ha antenne bruno lucenti, con assenza di peli nella parte prossimale. Pronoto di colore scuro con bordo anteriore quasi bianco. Addome rosso-bruno con placca anale triangolare, di dimensioni modeste con stili cilindrici corti situati alle due estremità della placca. Cerci composti da 11 articoli con i primi cinque più corti, rispetto agli ultimi. Zampe molto lunghe e di colore bruno Tegmine bruno rossastre o nerastre, Ali più o meno inscurite, ma con porzione basale trasparente e che superano la parte terminale dell’addome. Le forme giovanili appaiono, morfologicamente, molto simili alla femmina con la quale sono facilmente confondibili. L’esame della placca subgenitale permette di discriminare con facilità i due sessi. Essa porta due stili pressoché simmetrici nei primi stadi di neanide femminile che scompaiono però quasi subito, mentre negli stadi neanidali dei maschi persistono fino all’ultima muta.
CICLO BIOLOGICO
In letteratura i dati sulla bioetologia di questa specie sono molto esigui e fanno principalmente riferimento alle caratteristiche pedoclimatiche delle località di raccolta.