S. longipalpa presenta un’ampia varietà di colorazioni del corpo ampia. Alcune razze possono manifestare colorazioni tendenti al nero, mentre altre presentano colorazioni tendenti al giallo. Tali variazioni cromatiche intraspecifiche hanno portato nel secolo scorso, alla descrizione di numerose entità, oggi considerate sinonimi. Specie descritta originariamente da Fabricius nel 1798 fu successivamente descritta da Serville nel 1839 (Hafez & Afifi, 1956) su materiale raccolto a Parigi come S. supellectilium. Nativa del continente africano, è divenuta ormai una specie cosmopolita ampiamente distribuita in tutti i continenti, dove vive in associazione con l’uomo.
NEMICI NATURALI
Tra gli organismi antagonisti di questa specie si riscontrano diversi imenotteri parassitoidi (Flock, 1941). Questi depositano le loro uova all’interno dell’ooteca, sviluppandosi a spese degli embrioni contenuti e fuoriuscendo solo a completa maturità. Vengono riportati come parassitoidi di ooteche di S. longipalpa:Anastatus blattidarum Ferr. (Hafez & Afifi, 1956) e Comperia falsicornis Gomes, quest’ultimo parassitoide anche di B. germanica.
DISTRIBUZIONE
S.longipalpa risulta presente sul territorio nazionale ad una trentina di anni dalle prime segnalazioni in nord Italia (1977). Originaria dell’Africa sahariana, in Europa è stata segnalata già negli anni 20’ in Francia, negli anni 60’ in Germania, Spagna, Svizzera e Olanda. Come già sottolineato si è diffusa su tutto il territorio nazionale, con prevalenza nelle regioni meridionali, dove trova condizioni termoigrometriche più favorevoli al suo sviluppo. Specie tipica degli ambienti domestici colonizza esclusivamente ambienti altamente urbanizzati, a differenza delle altre specie che si riscontrano sia negli ambienti urbani che non. Nell’ambito delle indagini effettuate nel triennio nel territorio siciliano è stata riscontrata nella quasi totalità dei siti investigati. La densità di popolazione è risultata variabile da pochi esemplari a varie decine di individui rilevati durante le ore diurne, per unità abitativa. Rispetto alle altre specie sinantropiche, l’insetto colonizza essenzialmente le abitazioni, all’interno delle quali si riscontra con più facilità nelle cucine, principalmente localizzata dietro i frigoriferi, forni e lavastoviglie. Proprio in corrispondenza di questi elettrodomestici l’insetto trova sia un riparo all’interno del quali annidarsi durante le ore diurne, che condizioni termoigrometriche più idonee al suo sviluppo. A regime alimentare polifago, non ha quindi particolari difficoltà a reperire il pabulum, anche se denota una preferenza verso sostanze alimentari ad elevato contenuto zuccherino, attratto presumibilmente dalle sostanze aromatiche che si volatilizzano dall’alimento stesso.
MORFOLOGIA
Di dimensioni ridotte simili a B. germanica, l’adulto può raggiungere la lunghezza di 13-15 mm nel maschio e di 10-12 mm nella femmina. Morfologicamente simili, i due sessi si differenziano macroscopicamente per la lunghezza delle tegmine, che nel maschio ricoprono totalmente l’addome, mentre nella femmina lasciano scoperti gli ultimi segmenti addominali. La forma del maschio risulta più longilinea rispetto alla femmina dove il corpo appare più tozzo. Le colorazioni dei due sessi sono molto simili con colori tendenzialmente sul giallo-ocra per le razze presenti in Italia meridionale (oss.pers). Entrambi i sessi presentano una striscia trasversale nella parte centrale delle tegmine di colorazione più chiara, da cui proviene il nome comune anglosassone “Brown-banded cockroach”. Gli stadi giovanili appaiono simili agli adulti per forma e colorazioni. Nella prima età il corpo misura intorno ai 2,4 mm di lunghezza, mentre la testa misura circa 0,8 mm della porzione occipitale al clipeo. Le proporzioni tra lunghezza delle zampe ed segmenti delle zampe stesse, sono le stesse che si riscontrano nell’adulto. Nella quarta età il corpo misura 5,5 mm di lunghezza mentre la lunghezza della testa è di circa 1,2 mm. Un paio di ali iniziano ad apparire nel metatorace.. Alcuni esemplari, se posti in ambienti non idonei o se separati, possono passare alla 7° e 8° età prima di passare allo stato adulto. Le caratteristiche morfologiche di questi stadi, data l’occasionalità del loro rinvenimento, non vengono qui riportate.
CICLO BIOLOGICO
La durata dello sviluppo post-embrionale in questa specie, come in B. germanica, è fortemente influenzato per entrambi i sessi dalle condizioni termoigrometriche date dalle diverse condizioni stagionali. Gli stadi giovanili passano attraverso un numero di sei stadi prima del raggiungimento dell’età adulta. Hafez & Afifi (1956) riportano per neanidi poste a temperature di circa 30°C uno stadio di N1 completato nell’arco di 8 gg. Le neanidi permangono in 2 età per un intervallo medio di tempo di circa 16 gg prima di passare alla 3 età che, insieme alla 4 età dura in media 21 gg. Più lungo è il tempo richiesto dalle giovani ninfe per completare la 5 età (85 gg), prima di mutare nella sesta ed ultima età giovanile. Mediamente, la durata dello sviluppo si attesta sui 119 gg nel periodo estivo e di 230 gg per gli esemplari provenienti da ooteche schiuse nel periodo invernale. Per le forme maschili il tempo necessario per il raggiungimento dello stadio adulto risulta più breve rispetto a quello femminile. La femmina è pronta per l’accoppiamento, alcuni giorni dopo il raggiungimento dell’età adulta. La formazione della prima ooteca avviene in media dopo 10 giorni dall’accoppiamento ed l’intervallo di tempo si riduce a 6 giorni per la formazione di quelle successive alla prima. Ciascuna femmina produce da 5 a 18 ooteche durante in suo ciclo riproduttivo ed ogni una di essa contiene 16 uova. Il periodo di incubazione dell’ooteca è mediamente di 40 gg, ma ciò è in funzione della temperatura e del grado di umidità. Infatti, per ogni grado di variazione della temperatura si osserva mediamente una riduzione del tempo di incubazione di circa cinque giorni. Gli adulti sopravvivono a temperature di 30°C per circa 90 giorni nel caso delle femmine e di circa 115 giorni nei maschi.