I ragni sono artropodi terrestri appartenenti al gruppo degli aracnidi, sono provvisti di appendici boccali a forma di pinza (cheliceri),
hanno il corpo suddiviso in due segmenti: cefalotorace e opistosoma.
Diversamente da tutti gli altri insetti hanno otto zampe. Non possono ingerire materiale solido e sono quindi costretti a rendere liquidi i loro cibi utilizzando alcuni enzimi digestivi, macinandolo poi con l’apparato masticatorio.
Sono dotati di un sistema idraulico e muovono zampe e corpo attraverso variazioni di pressione, sono quindi del tutto privi di muscoli.
Nella parte terminale dell’addome sono presenti le filiere che estrudono la seta, usata per avvolgere le prede e costruire le ragnatele.
I ragni sono predatori e si cibano sia di insetti che di altri ragni. Le specie più grandi riescono facilmente a cacciare anche piccoli uccelli e lucertole.
In molte specie di ragni i cheliceri secernano un veleno per immobilizzare le prede, a volte tanto tossico da risultare pericoloso anche per l’uomo e in rari casi, dipende dalla specie, mortale.
La maggior parte dei ragni cattura le prede intrappolandole nelle ragnatele e mettendosi in agguato nelle immediate vicinanze pronti a mordere e iniettando così il loro veleno. Le specie che utilizzano questa tattica di attacco sono molto sensibili alla minima vibrazione che scuota i fili della ragnatela.
A seconda della specie le ragnatele variano nella forma, quantità di tela usata e grandezza. I ragni tendono ad estendere la propria tela e renderla più aggrovigliata possibile massimizzando così il volume d’aria e aumentando notevolmente le possibilità di catturare un insetto.
In alcune specie i maschi devono corteggiare a lungo e cautamente la femmina prima di fecondarla, facendo molta attenzione a non essere divorati.
Stessa cosa succede durante o dopo l’accoppiamento. Infatti in molte specie i maschi vengono divorati dalla femmina o subito dopo o addirittura durante l’atto dell’accoppiamento fornendo così proteine e nutrienti utiliti ai ragni che nasceranno. I ragni giovani appena nati non riescono a procacciarsi il cibo da soli fino a che non completano la prima muta.
In questi casi sono le madri che si occupano di sfamare la propria prole condividendo le prede catturate.
La maggior parte dei ragni morde l’uomo solo se direttamente minacciati e comunque nella totalità dei casi i morsi causano solo irritazione e lieve gonfiore tranne che per alcune specie. Le dimensioni (lunghezza del corpo) variano, a seconda della specie, da 1 millimetro a 90 millimetri.
In italia vista la variabilità di habitat lungo tutta la penisola sono presenti 1534 specie.
Uno dei più diffusi è il ragno Phalangioides detto anche ragno gambalunga o ballerino (dovuto al fatto che quando viene minacciato inizia a roteare velocemente su se stesso per confondersi e mimetizzarsi con la ragnatela).
Come molti altri insetti anche i ragni colonizzano gli ambienti frequentati dall’uomo, possiamo infatti facilmente trovarli nelle abitazioni, nelle industrie alimentari, nei capannoni o magazzini di stoccaggio e, in generale, nelle strutture edili oltre che tra le pianti e le siepi dei nostri giardini. La loro presenza in un ambiente si riscontra facilmente dalle immancabili ragnatele.